…………DOPO AVER DEMOLITO I CROATI…………

Quattro temerari decisero di partire alla ricerca di cibo. Così una macchina con a bordo; Er Vitamina, Simone, Il Capo e il Tigre (che ogni 2 Km abbandonava dei "Luppoli" sulla strada), partì senza una meta precisa ma con la certezza che bisognava trovare del cibo. Così al primo incrocio una macchina di "Pirati Croati" ci affiancò dicendoci che per l’appartamento dove dormivamo bisognava girare a destra, ma noi dicemmo loro che avevamo fame e saremmo andati alla ricerca di cibo anche fino a Trieste, se necessario. Dopo una ventina di chilometri ci accorgemmo che una macchina ci stava seguendo, ed allora ci fermammo e Il Capo scese già pronto a questionare, ma dopo circa 5 secondi scoppiò a ridere e mi disse di parlarci io, perché era ancora il croato che temeva ci perdessimo, così gi dissi di non preoccuparsi perché ce la saremmo cavata anche da soli e che lui poteva tornarsene a casa e andare a letto. Dopo qualche chilometro, finalmente, trovammo una panetteria aperta e così mangiammo, sugli scalini della chiesa di fronte, una focaccia al formaggio che stiamo digerendo in questi giorni. Poi ci venne sete, ma tutti i bar erano oramai chiusi e così tornammo all’appartamento (ci saremmo poi ricordati il giorno dopo che avevamo circa 50 lattine di birra nel baule), e intanto il Tigre dormiva già da 2 ore con la testa appoggiata al finestrino della macchina.

…………DOPO AVER MANGIATO…………

Il viaggio di ritorno all’appartamento non fu semplice, il Tigre dormiva, Il Capo si stava appisolando e né io né Vitamina ci ricordavamo la strada per il ritorno e tantomeno il nome del paese dove dovevamo andare, così cominciammo a girare per la Croazia (contemporaneamente io stavo cercando di contattare gli altri membri del gruppo che già dormivano, ma i "BASTARDI" avevano tutti i cellulari spenti). Poi quasi per miracolo Vitamina, leggendo un cartello stradale si ricordò il nome del paese, così riuscimmo a tornare all’appartamento.

…………PRIMA DI DORMIRE…………

Giunti finalmente a destinazione, scaricammo il Tigre e prima di entrare ci accordammo su come evitare di fare rumore per non "Svegliare" gli altri. Così, aprimmo delicatamente la porta e andammo verso i nostri sacchi a pelo. Purtroppo, però, il Tigre (che dopo una nottata simile aveva dei problemi "Psicomotori", per togliersi gli stivali si sedette sopra lo stomaco di Miniera che dormiva già da un po’ su un divano, il quale colpì il bordo dello stesso con un piede svegliando lo Zio e la Zia che dormivano nel sacco a pelo ai piedi del divano, così cominciammo a ridere svegliando praticamente tutti, o meglio; quasi tutti. Sì, perché non tutti dormivano, l’Azzurra (probabilmente sentendo ancora gli effetti del "Fumo passivo") era ancora in piedi, ma ero troppo stanco e le guance mi facevano male a furia di continuare a ridere, per indagare sul perché fosse ancora in piedi.

…………ALLE PRIME LUCI DELL’ALBA…………

Dopo circa quattro ore di sonno mi svegliai e vidi nuovamente l’Azzurra in piedi, ma non indagai sul fatto se lei ha o meno l’abitudine di dormire o se fosse stato il fumo passivo a ridurla così, fatto sta che pochi minuti dopo si svegliò anche Miniera (che durante la notte era caduto dal divano finendo addosso al Tigre, il quale non si accorse di nulla), e decidemmo di andare in paese a prendere un caffè, così partimmo come due "Forrest Gump" percorrendo alla mattina alle 8.15 circa 4 Km a piedi (2 Km andare e 2 Km a tornare). Il resto della storia già lo sapete.

…………E’ GIA’ UN MESE CHE SIAMO TORNATI…………

A distanza di un mese circa dal rientro in Italia, vi posso garantire che dopo essere venuta in macchina con Me, Miniera (soprannominato poi Ci - Miniera), e Er Vitamina, l’Azzurra non è più stata la stessa di prima. Non mi credete? Chiedetelo a Blu, che oramai ha paura che durante la notte lo prenda e lo rulli con le lenzuola e che se lo fumi.

 

… … … … E IL TIGRE PERSE… … … …

Non tutti sanno che alla sera (dato che il Tigre era unto come una catena) il Tigre perse il "GILET". Infatti, alla mattina appena svegli egli chiese:"Dov’è il mio gilet?" e d io gli risposi che se non lo sapeva lui io non lo sapevo di sicuro. Così alla mattina tornammo all’Indian’s pub ed il suo gilet era là. Io, che non sono bastardo dentro, ma di più, andai a chiedere se qualch’uno avesse trovato un gilet, e quando mi dissero di sì io dissi:"TIGRE IL TUO GILET E’ QUI", così lui venne a prenderselo, dandomi del bastardo, ma ancora oggi non capisco il perché.

 

 

 

Simone.

 

RINGRAZIAMENTI